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CRISI DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE

GALLUCCI CERCA UNA SOLUZIONE CONDIVISA CON L'ASSESSORE LO MORO
Roma, 9 febbraio 2007

 
La denuncia viene da Domenico Crisarà, Segretario Nazionale della FIMMG per la Continuità Assistenziale
CALABRIA : UN PROVVEDIMENTO DELLA REGIONE RISCHIA DI MANDARE A CASA CENTINAIA DI MEDICI DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE
Dice Giacomo Milillo, Segretario Nazionale FIMMG: “È un provvedimento che crea solo sfiducia nei cittadini e condanna alla disoccupazione chi ha garantito per anni la continuità assistenziale sul territorio”


In Calabria, da più di un decennio, almeno 500 medici assunti con il contratto della Continuità Assistenziale svolgono attività di dirigente medico ospedaliero nelle ASL della Regione. Dal primo febbraio un provvedimento dell’amministrazione regionale vuole reintegrarli nelle postazioni territoriali assegnate al momento dell’assunzione. Ci apprestiamo a vivere una situazione che rischia di danneggiare molti cittadini calabresi e di aumentare la disoccupazione fra i camici bianchi della Regione”. È dura la denuncia di Domenico Crisarà, Segretario Nazionale della FIMMG per la Continuità Assistenziale, a Roma per la prima riunione della Segreteria Nazionale della FIMMG dopo il congresso di due settimane fa.

“Negli ultimi dieci-quindici anni alcune ASL calabresi– continua Crisarà – anziché bandire concorsi pubblici per personale medico da impiegare nelle proprie strutture, ha assunto medici con il contratto della Continuità Assistenziale, quindi con regolare assegnazione della postazione di guardia territoriale, per utilizzarli poi esclusivamente come dirigenti medici ospedalieri. Le postazioni di guardia territoriale, rimaste ovviamente sguarnite, venivano coperte da colleghi precari, con incarichi rinnovati di tre mesi in tre mesi. Una situazione assurda, che adesso rischia di diventare drammatica perché la Regione, dal primo febbraio, ha stabilito che i medici assunti con il contratto di Continuità Assistenziale debbano rientrare nelle postazioni assegnate e che i precari che hanno ricoperto finora il servizio possono andare a casa. Se il provvedimento della Regione dovesse avere seguito immediato, nel giro di poco tempo ci troveremmo con un grosso buco assistenziale sul territorio e con alcune centinaia di medici disoccupati. Il tutto a fronte di un risparmio di circa 2 milioni di Euro, risibile rispetto al dissesto finanziario della Sanità regionale ”.

“La situazione che si sta determinando in Calabria – aggiunge Pasquale Gallucci, Segretario Regionale della FIMMG Calabria – è l’esempio di come non si deve risolvere il problema dell’assistenza sul territorio. Occorrono interventi strutturati, con programmazioni a lungo termine. Tuttavia, da colloqui intercorsi nelle ultime ore con l’Assessore alla Sanità della Regione, on. Doris Lo Moro, ho rilevato la disponibilità piena alla ricerca di una situazione condivisa”.

Ufficio Stampa
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