Via L. Settembrini - 88100 Catanzaro (CZ) Cell. 338 6978409

Documento di rifondazione della medicina generale

 

APPROVATO ALL’UNANIMITÀ IL DOCUMENTO DI RIFONDAZIONE DELLA MEDICINA GENERALE  AL CONVEGNO NAZIONALE QUADRI DELLA F.I.M.M.G. TENUTOSI IN ROMA IL 9 GIUGNO 2007. CONFERMATA ORMAI DA TUTTA LA CATEGORIA LA NECESSITA’ DI UN CAMBIAMENTO CHE CONSENTA AL MMG DI USCIRE DEFINITIVAMENTE DALL’ISOLAMENTO E  DALL’AUTOREFERENZIALITA.


MOZIONE FINALE



Il Consiglio Nazionale della FIMMG, riunito a Roma presso l’Hotel Jolly Midas in data 09 giugno 2007 in occasione del Convegno Nazionale Quadri, come deliberato dal Consiglio Nazionale del 26 maggio 2007, sentita la relazione del Segretario Generale Nazionale Giacomo Milillo sulla situazione politico sindacale

la APPROVA.


Il Consiglio Nazionale della FIMMG successivamente ha dibattuto il documento della “Ri-fondazione della Medicina Generale” che è stato sottoposto, in ottemperanza ai disposti già contenuti nella mozione finale del Consiglio Nazionale del 02 marzo 2007, ad un lungo e capillare vaglio da parte di tutti gli organi collegiali centrali e periferici del Sindacato. Gli interventi dei partecipanti al Convegno Nazionale Quadri, hanno dato vita ad un confronto approfondito e partecipato su tutti i temi che costituiscono la struttura della bozza diffusa.

Il Consiglio Nazionale della FIMMG

APPROVA


la scelta di impegnare il Sindacato nella pubblicizzazione della proposta e del documento sia ai livelli Istituzionali che nei confronti di tutti i medici italiani e della pubblica opinione, inoltre

INDICA E FA PROPRII


i seguenti temi caratterizzanti l’iniziativa di Ri-fondazione:

  1. definizione dell’area della medicina generale come costituita da Medici cui sono affidati compiti di prevenzione diagnosi e cura sia individuale che collettiva, nonché di management, di didattica, formazione e ricerca. In tale area sono ricompresi tutti i medici attualmente appartenenti ai settori dell’assistenza primaria, della continuità assistenziale e della medicina dei servizi;
  2. accesso all’area della Medicina generale unico, tramite graduatoria nazionale, riservato ai medici con attestato di formazione (D.L. 368/1999) ed ai medici equipollenti (D.M. 15/12/1994) con meccanismi di salvaguardia delle priorità di accesso determinati dalla residenzialità;
  3. ruolo unico per medici di assistenza primaria, continuità assistenziale e medicina dei servizi;
  4. rapporto di lavoro di tipo libero professionale convenzionato in regime di parasubordinazione;
  5. modello organizzativo elementare: “l’unità di medicina generale” (UMG) cui afferiscono i medici dell’area della medicina generale, caratterizzato da una flessibilità tale da poterlo adattare a modalità erogative diverse anche da un punto di vista orogeografico e che rappresenta il riferimento per la realizzazione delle seguenti finalità:
    • valorizzare le cure primarie, da sempre in testa al gradimento della popolazione, come ambito di risposta alla maggior parte dei problemi sanitari e di governo dei percorsi diagnostico-terapeutici dei cittadini;
    • riconoscere e riaffermare il rapporto di fiducia tra assistito e medico di Medicina Generale, fondato sulla libera scelta, come base su cui sviluppare la collaborazione tra medicina generale ed i servizi sanitari e socio-sanitari territoriali;
    • sviluppare un sistema di relazioni tra professionisti che riconosca gli ambiti di responsabilità professionale della medicina generale e che faciliti l’interfaccia con gli altri specialisti per la presa in carico nel contesto di linee guida condivise;
    • individuare le UMG come ambito in cui poter sviluppare autonomia e responsabilizzazione dei singoli professionisti e come soluzione organizzativa necessaria a dare risposta alla crescita della complessità dei problemi assistenziali tra cui la cronicità e la fragilità;
    • coinvolgere i medici di Medicina generale nei processi di programmazione e “governance” aziendali, individuando e sperimentando strumenti operativi adeguati;
    • promuovere e partecipare a iniziative di formazione/ricerca funzionali alla sperimentazione di modelli organizzativi, all’organizzazione e valutazione dei percorsi di cura, alla costruzione e validazione degli indicatori e degli strumenti di valutazione;
    • sollevare il MMG da funzioni improprie, investendo nei fattori produttivi, anche attraverso società di servizio anche cooperative;
    • valorizzare le funzioni tendenti ad accrescere il significato dell’atto professionale, rafforzando l’aspetto assistenziale e relazionale attraverso il rapporto fiduciario con il paziente: ascolto attivo, prevenzione, medicina di iniziativa, domiciliarità, residenzialità, presenza in ospedale, continuità delle cure;
    • realizzare un polo centrale del sistema di cure territoriali ed insieme un’area di sviluppo e di crescita sociale ed economica in grado di recuperare risorse, in forma diretta e/o indiretta;
    • impostare e realizzare modelli di “Clinical Governance” inseriti in un diverso modello di “governance”.

Ogni UMG, al fine di poter articolare l’attività professionale in modo da meglio rispondere alle esigenze di continuità dell’assistenza e di gestione dell’emergenza cronicità, dovrà essere posta, attraverso l’effettiva dotazione degli strumenti economici e gestionali necessari nella condizione di:

  • possedere un sistema informativo con collegamento in rete;
  • potersi avvalere di personale sanitario e non, secondo standard definiti e con costi riconosciuti dal SSN o SSR;
  • essere coordinato da un MMG, che svolga anche funzioni di interfaccia tra l’UMG e la struttura aziendale di riferimento (Dipartimento di cure primarie, Distretto);
  • poter prevedere, al suo interno, figure di coordinamento di specifiche attività (informative, formative, progetti assistenziali, ecc.);
  • conservare e valorizzare la capillarità dell’assistenza attraverso la rete degli studi medici;
  • poter prevedere una sede di riferimento dove si concentrano alcuni servizi alla popolazione;
  • assicurare, nell’ambito del coordinamento e programmazione del Distretto di riferimento, la continuità delle cure nell’arco delle 24 ore, nel rispetto dell’autonomia organizzativa dell’UMG e delle particolari esigenze individuali. L’attività del MMG si deve poter svolgere secondo diverse modalità e sistemi di retribuzione: Attività di tipo fiduciario (quota capitaria), Attività di tipo non fiduciario (quota oraria o per obiettivo). La compatibilità fra i diversi tipi di attività richiede naturalmente una regolamentazione. Questa consiste in una complementarietà fra attività oraria e attività fiduciaria, in modo che al salire delle scelte in carico diminuiscano proporzionalmente le ore da effettuare e viceversa, secondo un percorso a livelli che preveda una progressiva adesione volontaria alle attività orarie fino all’esclusiva discrezionalità da parte del MMG, in modo tale, in particolare, che, maturata una certa anzianità di servizio il medico non deve più essere obbligato a svolgere attività di guardia medica notturna e festiva od altre attività da individuare, sia che abbia acquisito scelte, sia che continui a garantire solo attività oraria.

Il Consiglio nazionale della FIMMG,

RIBADISCE


il diritto del MMG all’esercizio di una quota di attività libero professionale e

RITIENE INDISPENSABILE


che l’accesso all’area debba immediatamente garantire la piena occupazione.

Il Consiglio nazionale della FIMMG

AFFERMA inoltre che

 

  • La progressione volontaria di carriera deve essere una necessità per valorizzare e per assolvere in modo più efficace le attività emergenti accanto a quella assistenziale:
    1. didattica e formazione
    2. ricerca
    3. compiti di management
  • I medici di medicina generale, da sempre, hanno fatto un diffuso e ponderoso investimento (strutture, informatizzazione, forme associative, formazione) nonostante la continua e progressiva riduzione del guadagno (lieve aumento dei ricavi e notevole aumento delle spese):
  • Il compenso deve essere strutturato in modo da distinguere nettamente e chiaramente le quote riconducibili all’onorario professionale da quelle destinate alle spese necessarie all’erogazione dell’assistenza. In sostanza è necessaria la sua divisione in tre categorie differenti, il cui adeguamento contrattuale biennale deve poter rispondere a dinamiche fra loro diverse:
    • le quote riconducibili all’onorario: soggette a dinamiche di tipo contrattuale;
    • le quote riconducibili a rimborso forfetario: devono tener conto dell’inflazione reale anche in relazione ad uno specifico paniere;
    • le quote che rappresentano rimborso a piè di lista: sono automatiche e non soggette alla contrattazione delle convenzioni.
  • La formazione deve prevedere interventi normativi che possano identificare le modalità per:
    • modificare la normativa vigente per consentire l’insegnamento della MG in ambito universitario;
    • creare una specifica struttura equiparabile alle funzioni dipartimentali dedicata alla formazione, alla ricerca ed al management che consenta l’integrazione tra le strutture del SSN e quelle universitarie affidata a Medici di medicina generale;
    • promuovere l’evoluzione della formazione specifica in Medicina Generale in specializzazione nel rispetto delle normative comunitarie e del ruolo del SSN;
    • modificare l’ACN della Medicina Generale per consentire lo svolgimento dell’attività assistenziale, didattica e/o di ricerca integrando tali ruoli nello sviluppo di carriera del MMG.

Il Consiglio Nazionale della FIMMG

RIBADISCE


la necessità che il cambiamento radicale prefigurato dal modello organizzativo/assistenziale proposto, che individua un’assistenza territoriale che offre continuità delle cure, flessibilità, integrazione e facilità di accesso, sia preceduto da una coerente legge di riordino del SSN che offra chiari punti di riferimento e supporto normativo.

Il Consiglio nazionale della FIMMG

DA MANDATO


al Segretario Generale Nazionale ed alla Segreteria nazionale di impegnarsi in un confronto con le controparti istituzionali per raggiungere, attraverso il conseguimento degli obiettivi sopra indicati, un miglioramento dell’intero sistema delle cure territoriali erogate dal SSN.

Il Consiglio nazionale della FIMMG

AFFIDA


al Segretario Generale Nazionale ed alla Segreteria nazionale il compito d’individuare e promuovere le strategie di volta in volta più opportune per rispettare il mandato ricevuto.


APPROVATA ALL'UNANIMITA'

 

Hit Counter