APPROVATO ALL’UNANIMITÀ IL
DOCUMENTO DI RIFONDAZIONE DELLA MEDICINA GENERALE AL CONVEGNO
NAZIONALE QUADRI DELLA F.I.M.M.G. TENUTOSI IN ROMA IL 9 GIUGNO 2007.
CONFERMATA ORMAI DA TUTTA LA CATEGORIA LA NECESSITA’ DI UN
CAMBIAMENTO CHE CONSENTA AL MMG DI USCIRE DEFINITIVAMENTE
DALL’ISOLAMENTO E DALL’AUTOREFERENZIALITA.
MOZIONE FINALE
Il Consiglio Nazionale della FIMMG, riunito a Roma presso l’Hotel
Jolly Midas in data 09 giugno 2007 in occasione del Convegno Nazionale
Quadri, come deliberato dal Consiglio Nazionale del 26 maggio 2007,
sentita la relazione del Segretario Generale Nazionale Giacomo Milillo
sulla situazione politico sindacale
la APPROVA.
Il Consiglio Nazionale della FIMMG successivamente ha dibattuto
il documento della “Ri-fondazione della Medicina Generale” che è stato
sottoposto, in ottemperanza ai disposti già contenuti nella mozione
finale del Consiglio Nazionale del 02 marzo 2007, ad un lungo e
capillare vaglio da parte di tutti gli organi collegiali centrali e
periferici del Sindacato. Gli interventi dei partecipanti al Convegno
Nazionale Quadri, hanno dato vita ad un confronto approfondito e
partecipato su tutti i temi che costituiscono la struttura della bozza
diffusa.
Il Consiglio Nazionale della FIMMG
APPROVA
la scelta di impegnare il Sindacato nella pubblicizzazione della
proposta e del documento sia ai livelli Istituzionali che nei confronti
di tutti i medici italiani e della pubblica opinione, inoltre
INDICA E FA PROPRII
i seguenti temi caratterizzanti l’iniziativa di Ri-fondazione:
-
definizione
dell’area della medicina generale
come costituita da Medici cui sono affidati compiti di prevenzione
diagnosi e cura sia individuale che collettiva, nonché di
management, di didattica, formazione e ricerca. In tale area sono
ricompresi tutti i medici attualmente appartenenti ai settori
dell’assistenza primaria, della continuità assistenziale e della
medicina dei servizi;
-
accesso
all’area
della Medicina generale unico, tramite graduatoria nazionale,
riservato ai medici con attestato di formazione (D.L. 368/1999) ed
ai medici equipollenti (D.M. 15/12/1994) con meccanismi di
salvaguardia delle priorità di accesso determinati dalla
residenzialità;
-
ruolo unico
per medici di assistenza primaria, continuità assistenziale e
medicina dei servizi;
-
rapporto di
lavoro
di tipo libero professionale convenzionato in regime di
parasubordinazione;
-
modello
organizzativo
elementare: “l’unità di medicina generale” (UMG) cui
afferiscono i medici dell’area della medicina generale,
caratterizzato da una flessibilità tale da poterlo adattare a
modalità erogative diverse anche da un punto di vista orogeografico
e che rappresenta il riferimento per la realizzazione delle
seguenti finalità:
-
valorizzare le cure primarie,
da sempre in testa al gradimento della popolazione, come ambito
di risposta alla maggior parte dei problemi sanitari e di
governo dei percorsi diagnostico-terapeutici dei cittadini;
-
riconoscere e riaffermare il rapporto di fiducia tra assistito e
medico di Medicina Generale,
fondato sulla libera scelta, come base su cui sviluppare la
collaborazione tra medicina generale ed i servizi sanitari e
socio-sanitari territoriali;
-
sviluppare un sistema di relazioni tra professionisti
che riconosca gli ambiti di responsabilità professionale della
medicina generale e che faciliti l’interfaccia con gli altri
specialisti per la presa in carico nel contesto di linee guida
condivise;
-
individuare le UMG
come ambito in cui poter sviluppare autonomia e
responsabilizzazione dei singoli professionisti e come
soluzione organizzativa necessaria a dare risposta alla crescita
della complessità dei problemi assistenziali tra cui la
cronicità e la fragilità;
-
coinvolgere i medici di Medicina generale nei processi di
programmazione e “governance” aziendali,
individuando e sperimentando strumenti operativi adeguati;
-
promuovere e partecipare a iniziative di formazione/ricerca
funzionali alla sperimentazione di modelli organizzativi,
all’organizzazione e valutazione dei percorsi di cura, alla
costruzione e validazione degli indicatori e degli strumenti di
valutazione;
-
sollevare
il MMG
da funzioni improprie, investendo nei fattori produttivi, anche
attraverso società di servizio anche cooperative;
-
valorizzare
le funzioni tendenti ad accrescere il significato dell’atto
professionale, rafforzando l’aspetto assistenziale e relazionale
attraverso il rapporto fiduciario con il paziente: ascolto
attivo, prevenzione, medicina di iniziativa, domiciliarità,
residenzialità, presenza in ospedale, continuità delle cure;
-
realizzare
un polo centrale del sistema di cure territoriali ed insieme
un’area di sviluppo e di crescita sociale ed economica in grado
di recuperare risorse, in forma diretta e/o indiretta;
-
impostare
e realizzare
modelli di “Clinical Governance” inseriti in un diverso modello
di “governance”.
Ogni UMG,
al fine di poter articolare l’attività professionale in modo da meglio
rispondere alle esigenze di continuità dell’assistenza e di gestione
dell’emergenza cronicità, dovrà essere posta, attraverso l’effettiva
dotazione degli strumenti economici e gestionali necessari nella
condizione di:
-
possedere un
sistema informativo
con collegamento in rete;
-
potersi
avvalere di personale sanitario e non,
secondo standard definiti e con costi riconosciuti dal SSN o SSR;
-
essere
coordinato da un MMG,
che svolga anche funzioni di interfaccia tra l’UMG e la struttura
aziendale di riferimento (Dipartimento di cure primarie, Distretto);
-
poter
prevedere,
al suo interno, figure di coordinamento di specifiche attività
(informative, formative, progetti assistenziali, ecc.);
-
conservare e
valorizzare la capillarità
dell’assistenza attraverso la rete degli studi medici;
-
poter
prevedere una sede di riferimento
dove si concentrano alcuni servizi alla popolazione;
-
assicurare,
nell’ambito del coordinamento e programmazione del Distretto di
riferimento, la continuità delle cure nell’arco delle 24 ore,
nel rispetto dell’autonomia organizzativa dell’UMG e delle
particolari esigenze individuali. L’attività del MMG si deve poter
svolgere secondo diverse modalità e sistemi di retribuzione:
Attività di tipo fiduciario (quota capitaria), Attività di tipo non
fiduciario (quota oraria o per obiettivo). La compatibilità fra
i diversi tipi di attività richiede naturalmente una
regolamentazione. Questa consiste in una complementarietà fra
attività oraria e attività fiduciaria, in modo che al salire delle
scelte in carico diminuiscano proporzionalmente le ore da effettuare
e viceversa, secondo un percorso a livelli che preveda una
progressiva adesione volontaria alle attività orarie fino
all’esclusiva discrezionalità da parte del MMG, in modo tale, in
particolare, che, maturata una certa anzianità di servizio il medico
non deve più essere obbligato a svolgere attività di guardia medica
notturna e festiva od altre attività da individuare, sia che abbia
acquisito scelte, sia che continui a garantire solo attività oraria.
Il Consiglio nazionale della FIMMG,
RIBADISCE
il diritto del MMG all’esercizio di una quota di attività libero
professionale e
RITIENE INDISPENSABILE
che l’accesso all’area debba immediatamente garantire la piena
occupazione.
Il Consiglio nazionale della FIMMG
AFFERMA inoltre che
-
La
progressione volontaria di carriera
deve essere una necessità per valorizzare e per assolvere in modo
più efficace le attività emergenti accanto a quella assistenziale:
-
didattica e
formazione
-
ricerca
-
compiti di
management
-
I medici di
medicina generale, da sempre, hanno fatto un diffuso e ponderoso
investimento (strutture, informatizzazione, forme associative,
formazione) nonostante la continua e progressiva riduzione del
guadagno (lieve aumento dei ricavi e notevole aumento delle spese):
-
Il compenso
deve essere strutturato in modo da distinguere nettamente e
chiaramente le quote riconducibili all’onorario professionale da
quelle destinate alle spese necessarie all’erogazione
dell’assistenza. In sostanza è necessaria la sua divisione in tre
categorie differenti, il cui adeguamento contrattuale biennale deve
poter rispondere a dinamiche fra loro diverse:
-
le quote
riconducibili all’onorario:
soggette a dinamiche di tipo contrattuale;
-
le quote
riconducibili a rimborso forfetario:
devono tener conto dell’inflazione reale anche in relazione ad
uno specifico paniere;
-
le quote
che rappresentano rimborso a piè di lista:
sono automatiche e non soggette alla contrattazione delle
convenzioni.
-
La formazione
deve prevedere
interventi normativi che possano identificare le modalità per:
-
modificare
la normativa vigente per consentire l’insegnamento della MG in
ambito universitario;
-
creare una
specifica struttura equiparabile alle funzioni dipartimentali
dedicata alla formazione, alla ricerca ed al management che
consenta l’integrazione tra le strutture del SSN e quelle
universitarie affidata a Medici di medicina generale;
-
promuovere
l’evoluzione della formazione specifica in Medicina Generale in
specializzazione nel rispetto delle normative comunitarie e del
ruolo del SSN;
-
modificare
l’ACN della Medicina Generale per consentire lo svolgimento
dell’attività assistenziale, didattica e/o di ricerca integrando
tali ruoli nello sviluppo di carriera del MMG.
Il Consiglio Nazionale della FIMMG
RIBADISCE
la necessità che il cambiamento radicale prefigurato dal modello
organizzativo/assistenziale proposto, che individua un’assistenza
territoriale che offre continuità delle cure, flessibilità, integrazione
e facilità di accesso, sia preceduto da una coerente legge di riordino
del SSN che offra chiari punti di riferimento e supporto normativo.
Il Consiglio nazionale della FIMMG
DA MANDATO
al Segretario Generale Nazionale ed alla Segreteria nazionale di
impegnarsi in un confronto con le controparti istituzionali per
raggiungere, attraverso il conseguimento degli obiettivi sopra indicati,
un miglioramento dell’intero sistema delle cure territoriali erogate dal
SSN.
Il Consiglio nazionale della FIMMG
AFFIDA
al Segretario Generale Nazionale ed alla Segreteria nazionale il compito
d’individuare e promuovere le strategie di volta in volta più opportune
per rispettare il mandato ricevuto.
APPROVATA ALL'UNANIMITA'
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