Regole pattuite con medici e farmacisti in vigore entro
un mese
I diabetici, gli ipertesi, i malati cronici, ma anche i
pazienti in cura con un antibiotico che rimanessero
improvvisamente sprovvisti del farmaco indispensabile a
proseguire la terapia potranno presto ritirare in farmacia -
a proprie spese - il medicinale di cui hanno bisogno senza
esibire la necessaria prescrizione medica. La stessa
opportunità varrà per chi - dimesso da ricovero ospedaliero
- abbia necessità di proseguire la terapia raccomandata. Ma
il farmacista potrà consegnare una sola confezione
contenente il più basso numero di unità posologiche
del farmaco richiesto: una deroga è prevista solo nel caso
di antibiotici iniettabili monodose, di cui potrà essere
consegnata la quantità sufficiente a garantire la
prosecuzione del trattamento fino alla possibilità di un
contatto tra paziente e medico durante. A stabilire le
regole di condotta per la consegna da parte del farmacista
di farmaci con obbligo di ricetta anche in assenza della
prescrizione - nei soli casi di estrema necessità e urgenza
- è un decreto del ministero della Salute appena trasmesso
all'esame della Conferenza Stato-Regioni per l'acquisizione
della prevista intesa, come stabilito dall'aggiornamento del
"Codice dei medicinali" varato in dicembre (Dlgs 274/2007).
Il provvedimento - che doveva essere emanato entro fine
febbraio e che entrerà in vigore entro 30 giorni dalla
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale - serve a dare una
risposta alle situazioni di effettiva emergenza - quale a
esempio l'improvvisa indisponibilità di insulina per il
diabetico - e sarà sottoposto a stretta vigilanza, per
evitare errori e abusi. In base alle procedure concordate
dalla Salute in ripetuti incontri con i rappresentanti dei
farmacisti e dei medici, saranno a esempio totalmente
esclusi dalla dispensazione d'urgenza i medicinali inseriti
nelle tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope per
il trattamento dei tossicodipendenti. Mentre resta comunque
subordinata a condizioni la consegna urgente delle altre
tipologie di medicinali rientranti nella misura: potranno
essere dispensati se in farmacia risultano altre
prescrizioni per lo stesso paziente riferite allo stesso
medicinale; ovvero se il paziente può esibire documenti
attestanti la patologia cronica da cui è affetto o una
ricetta scaduta da non oltre 30 giorni. Ma varrà anche la
conoscenza diretta del farmacista sulla situazione e sulle
terapie seguite dal cliente. Nel caso di terapie
antibiotiche in corso, potrà essere sufficiente esibire un
flaconcino di medicinale danneggiato e dunque non più
utilizzabile. Mentre nel caso di terapie avviate durante il
ricovero basterà la documentazione relativa alle dimissioni,
purché rilasciata negli ultimi due giorni. Mentre i cronici
in possesso soltanto dell'attestazione relativa alla
patologia dovranno sottoscrivere una dichiarazione di
assunzione di responsabilità circa la terapia seguita, che
sarà annotata su un apposito registro di farmacia timbrato e
numerato. Il tutto varrà come sperimentazione fino a fine
anno: entro dicembre, infatti, Federfarma (titolari) e
Assofarm (farmacie comunali) dovranno comunicare alla Salute
e all'Aifa numerosità e tipologia delle dispensazioni
urgenti effettuate in base alle nuove norme entro il 30
novembre per rendere possibili eventuali aggiustamenti da
concordare con la Fnomceo (ordini medici) e la Fofi
(farmacisti).