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LETTERA DI UN ISCRITTO  FIMMG COSENZA  AI QUADRI SINDACALI - COSA FA' IL SINDACATO ?  di Mario Rausa

Cosa fa il sindacato???

Carissimo Rosalbino, cari Colleghi, come spesso succede, quando ho qualche problema o qualcosa da dirti o chiederti inerente alla nostra attività professionale, ti invio questa mia e-mail, ma questa volta, oltre al tuo parere o opinione su quello che ti scriverò, gradirei sapere anche l'opinione ed il parere dei colleghi che ci leggono. Vorrei parlarti del nostro sindacato, del suo operato, della sua funzione, della sua attività... Ed a tal proposito, non avendo l'indirizzo di posta elettronica del nostro segretario Mario Santelli, ti prego voler far leggere anche a lui questa mia lettera, per poter conoscere anche il suo pensiero. Per far comprendere meglio quello che voglio dire forse è più opportuno andare avanti per argomenti. . Nello scorso mese di settembre, mi sembra giorno 17, in occasione del congresso provinciale della FIMMG per l'elezione del segretario e del direttivo provinciale tenutosi all'hotel Executive, durante la relazione del segretario uscente il collega Mario Santelli, fu portata all'attenzione dei colleghi presenti la bella notizia che il nostro sindacato aveva firmato con l'assessore regionale Lo Moro l'accordo integrativo regionale, e fu pure spiegato in cosa consistesse tale accordo. Ascoltando in che cosa consistesse il contratto regionale ognuno di noi ha pensato a come organizzarsi per migliorare e favorire il rapporto medico-paziente. Chi ha programmato la medicina di associazione, chi la medicina di gruppo, chi la medicina in rete, chi la medicina associativa H12, chi l'indennità per la reperibilità telefonica o altro ancora. Attualmente a distanza di 6 mesi non si ha alcuna concretezza e realtà di questo accordo! Personalmente avendo programmato con altri colleghi e fatto relativa domanda per la medicina di associazione H12 o in subordine di gruppo, con relative spese per essere pronti ed operativi (nuovo studio, acquisto PC con relativa rete ed altro), non ho notizie sul tipo della nostra attività professionale futura. Più volte ho chiesto a te ed a Mario notizie in merito, e la vostra risposta era sempre positiva e tranquillizzante: "non ci sono problemi, i soldi ci sono!" Chiedevo conferma alla controparte, il dr Bellusci e la dr.ssa Policicchio e mi sentivo dire che loro non sapevano nulla, che non c'erano i soldi! Alcuni giorni ho ricevuto la tua ennesima e-mail con la quale ci notificavi che era tutto sistemato e che a breve avremmo saputo tutto. Ho chiesto ancora notizie all'ASL (9 marzo 2007) ed anche stavolta non avevano risposte da darmi. Non so cosa pensare. Certamente non posso pensare che la notizia dataci il 17 settembre sull'AIR fosse uno slogan elettorale, in quanto non era necessario, considerando che la votazione era scontata in considerazione della presenza di una sola lista. Questo mi fa ben sperare che prima o poi l'AIR sarà attuato. Mi chiedo: cosa fa il sindacato??? . Da oltre due anni è in vigore la normativa che le dimissioni fatte dai colleghi ospedalieri o delle case di cura private e le visite specialistiche eseguite dai colleghi delle varie strutture devono essere accompagnate dall'obbligatorietà, nei casi che lo richiedono, della prescrizione dei farmaci o di eventuali indagini sul ricettario SSN. Obiettivamente molti colleghi hanno attuato la normativa, altri no. Specialmente nei primi mesi. Ultimamente la situazione per quanto ci riguarda è peggiorata. Sono notevolmente aumentati i colleghi che non tengono in considerazione la norma. Ho chiesto più volte al mio segretario, Mario, di mettere in pratica tutti i mezzi affinché fossero attuate le disposizioni. Dopo varie richieste mi è stato detto da Mario di consegnargli delle fotocopie di dimissioni o visite specialistiche di colleghi inadempienti affinché potesse essere più incisivo verso gli organi preposti per far rispettare le norme (presidente Ordine medici, direttore generale e sanitario: ASL e ospedaliero). Da buon soldatino ho eseguito gli ordini, consegnandogli successivamente una cartella con decine e decine di fotocopie mie e della dottoressa Salerno Clementina, sperando che con tale "prova" si potesse risolvere il problema. In tempi successivi, incontrando il segretario Mario Santelli e chiedendogli notizie sull'intervento, la sua risposta è stata molto evasiva, però ricordo bene la conclusione: "con gli ospedalieri è meglio non guastarsela"  A tutt'oggi non ho ancora compreso bene il significato di queste parole. Dopo essere stati considerati per anni dei "piccoli scrivani fiorentini" relegati al ruolo di semplici prescrittori, avevamo, grazie ad una legge, l'opportunità unica e da tanto desiderata ed attesa di riprenderci la nostra dignità e la nostra professione, eppure siamo stati così bravi da farci mettere ancora sotto! Eppure penso che questo sia un argomento che dovrebbe interessare moltissimo il nostro sindacato, in considerazione che trattasi della nostra dignità e per il fatto che i medici di medicina generale vengono ritenuti responsabili ed accusati per i debiti della spesa della sanità calabrese dovuti secondo molti, politici compresi, alla spesa farmaceutica. Mi chiedo ancora: cosa fa il sindacato??? . Vi ricordate i pazienti deceduti? I pazienti trasferiti? Le scelte doppie? In varie occasioni in tempi passati mi sembra di aver sentito dire che tutto era stato sistemato con il recupero da parte dell'ASL delle quote "illecitamente" da noi percepite. Come se la colpa fosse nostra e non degli impiegati preposti! E poi non è stato considerato il danno causato a molti di noi, impedendoci di acquisire altre scelte perché al limite massimo consentito. Prima ci pagano le quote, ci impediscono altre scelte, per poi toglierci in seguito le quote capitarie, cancellandoci anche i pazienti colpevoli di "essere deceduti o trasferiti". Quindi, oltre al danno anche la beffa! Sinceramente pensavo che la situazione fosse definitivamente chiusa. Invece no! Un paio di mesi fa ho ritirato, come tutti, il tabulato per verificare le scelte e le revoche. Ho fatto l'ennesimo controllo e quindi mi sono recato al mio distretto per un chiarimento. Ed ho scoperto che ancora si parla di doppioni, pazienti deceduti ed altro. Ma non è tutto. Mi è stato detto che se mi sono state pagate scelte doppie o deceduti, l'ASL fa un recupero diretto fino ai 10 anni precedenti, mentre se non mi è stata caricata una scelta si comportano in questo modo: se la scelta è antecedente ma entro i 5 anni me la caricano dal momento del controllo, perdendo quindi il pregresso, invece se la scelta è datata oltre i 5 anni, mi viene caricata ma con un massimo di 12 quote.Non so se sono stato chiaro. Comunque siamo sempre noi a perdere. Non so gli altri distretti, ma nel mio distretto di Rende, la responsabile di tale servizio mi ha dato questa spiegazione e loro si comportano in tal modo, secondo direttive ricevute. Se ben ricordo era stato scritto che il sindacato aveva raggiunto un accordo con l'ASL per il recupero quote fino ad un massimo di 12. L'ASL sostiene di non saperne niente e loro recuperano tutte le quote, fino ad un massimo di 120, ovvero 10 anni! Anche per questa vicenda non vedo un comportamento chiaro del sindacato, in riferimento a quanto detto dalla FIMMG e dall'ASL: due versioni opposte. Anche in questo caso mi chiedo: cosa fa il sindacato??? E che dire della notizia dei 400.000 assistiti in più pagati dall'assessorato alla sanità ai medici di medicina generale? Notizia che ha fatto il giro d'Italia con intervento di tutti i mezzi di informazione nazionali. Abbiamo fatto ridere l'Italia, e chiaramente anche questa volta siamo stati diffamati. Sembrerebbe che la notizia non sia esatta, anche se ancora non abbiamo i dati completi e precisi. Nel caso non fosse esatta sarebbe ancora peggio! Ma in un modo o nell'altro mi chiedo che colpe  e responsabilità hanno i medici di medicina generale? Anche in questo caso il comportamento del sindacato non mi è sembrato ineccepibile. Tranne qualche dichiarazione sulla stampa ed in televisione, non ci sono stati altri interventi incisivi. Anche in questo caso mi chiedo: cosa fa il sindacato??? .  Vogliamo parlare dell'ONAOSI? La Fondazione ONAOSI, Opera Nazionale per l'Assistenza agli Orfani dei Sanitari Italiani, meritoria iniziativa per portare un contributo a persone che hanno avuto la sfortuna di perdere un genitore, intervento mirato al sociale ed alla solidarietà, ma, come tante altre Associazioni, secondo me dovrebbe essere volontaria, con contributo di chi spontaneamente vorrebbe farlo. Quando mi è giunta la lettera con allegato c/c da pagare anche per gli anni precedenti, sinceramente non conoscevo la Fondazione, quindi  ho contattato il segretario Mario Santelli per chiedere notizie. Speravo e cercavo grazia invece ho trovato giustizia! Infatti Mario mi ha detto che era un contributo obbligatorio e che avrei dovuto pagarlo. Dal mio rappresentante sindacalista aspettavo sinceramente un'altra risposta. A proposito di questo contributo ONAOSI è notizia di alcuni mesi fa che alcuni parlamentari di entrambi gli schieramenti politici hanno promosso un'interpellanza parlamentare chiedendo che venga abolito. E penso che potrà succedere. Inoltre è notizia di pochi giorni fa che in Lombardia lo SNAMI ha vinto un ricorso in cassazione presentato molti mesi fa, quando furono inviate le prime lettere da parte della fondazione, contestando la tassa. In conclusione, i colleghi lombardi iscritti allo SNAMI non pagano e non pagheranno questo contributo! Ed ancora una volta mi chiedo: cosa fa il sindacato??? . Da circa una settimana abbiamo appreso da una circolare dell'ASL le normative adottate dall'assessorato regionale alla sanità riguardanti la prescrizione dei farmaci. Praticamente qualcuno ci ha detto cosa dobbiamo prescrivere! Ma il medico non dovrebbe curare: diagnosticare e fare terapia secondo "scienza e coscienza"? Quindi da oggi si farà terapia secondo "Doris Lo Moro"! Dove è finita la nostra libertà e la nostra discrezionalità nella prescrizione in base prima alla persona e poi alla patologia? O tutti i pazienti hanno la stessa patologia, la stessa sintomatologia, la stessa intolleranza, la stessa risposta terapeutica, eccetera, e quindi per tutti possiamo prescrivere lo stesso farmaco? E poi la mono prescrizione del farmaco sulla ricetta tranne i casi..."eccetera, eccetera". Penso ad un mio paziente, C.F., di anni 78, senza alcuna esenzione per patologia e senza invalidità, malridotto per aver lavorato sempre in campagna, da alcuni anni in terapia con cardiocinetici ed antipertensivi, ed in seguito a fibrillazione dieci giorni fa uno specialista cardiologo gli ha prescritto (chiaramente non su ricetta SSN!) clexane T 6000, una fiala al dì. Voi tutti ben sapete che in una confezione sono presenti due fiale. Il signor C.F. per sua fortuna, (ma vista la legge direi per sua sfortuna!) non ha gli "eccetera, eccetera", quindi è costretto a venire nel mio studio a giorni alterni. Nel caso dovessi e volessi seguire la norma dei giorni scorsi!?! Ma ci pensa qualcuno a quanti casi C.F. esistono? Quanti disagi si creano? Per cosa: niente! Mi chiedo a cosa serve la ricerca farmacologia per molecole nuove se poi siamo costretti a scrivere farmaci datati. E questa normativa la trovo molto penalizzante per tutti i calabresi, infatti è valevole solo in Calabria, mentre nelle regioni confinanti i cittadini possono curarsi con il farmaco più opportuno per la patologia ed i colleghi medici hanno la libertà e la dignità di prescrizione. La delibera della giunta regionale parla di possibile prescrizione di farmaci (mi riferisco agli IPP) purchè il medico lo "giustifichi". Che vuol dire "lo giustifichi?" E come posso farlo? Assumendomi tutte le responsabilità civili e pecuniarie? Immagina se "giustificassi" tutti i pazienti che prendono IPP di ultima generazione, che senso avrebbe la legge? O posso "giustificare" solo l'amico o il parente che vuole assumere tassativamente quello che supera il costo di 0,90 al giorno? Ma veramente vogliono farci credere che il debito della sanità in Calabria sia da imputare esclusivamente alle prescrizioni farmacologiche? Non penso che qualcuno lo pensa veramente. Altrimenti potrei suggerire di fare un sopralluogo nelle case di cura private. Cari colleghi, avete mai provato a telefonare in una casa di cura privata per un ricovero acuto? Vi rispondono che non ci sono posti. Ed è possibile. Poi richiedi al collega con cui parli al telefono quando sarebbe il primo giorno utile per il ricovero, e ti senti rispondere che c'è una lista di attesa, alcuna volte anche di mesi. Lista di attesa? Mi chiedo dove siamo: al cinema o al teatro? Lista di attesa? Mica sto prenotando un viaggio o una vacanza per riflettere sulle norme che riguardano la nostra attività! Con la presenza delle liste di attesa, il signor Mario Rossi si ricovererà il clinica nel mese di maggio, perché in quel periodo sicuramente avrà una patologia acuta! Ritornando al nostro sindacato, mi piacerebbe sapere se i nostri rappresentanti erano presenti al tavolo delle trattative per la preparazione di quanto sopra. Se non c'erano, come accettano certe imposizioni assurde e limitative? E se c'erano come hanno potuto far legiferare quanto sopra? Non ho letto né ho sentito alcuna dichiarazione in merito! E mi chiedo ancora: ci è giunta la comunicazione dell'ASL sulle novità, e come sempre succede ognuno (medico, farmacista, informatore scientifico, amministrativo ASL) la interpreta come vuole. Creando confusione principalmente tra i pazienti. Ma non sarebbe stato opportuno che il nostro sindacato nel caso fosse consapevole e fosse d'accordo sulla novità ci avesse riuniti per spiegarci perbene le nuove normative? E se invece non fosse d'accordo sull'operato dell'assessore invece di stare zitti, non si sarebbe potuto attivare una qualsiasi forma di protesta? Almeno avremmo dato un segnale di autonomia e di dissenso! Ecco perché continuo a chiedermi: cosa fa il sindacato??? . Preferisco non parlare del contratto collettivo nazionale. Appena firmato, praticamente già scaduto! E passi. Al contrario di altri sindacati, ci siamo accontentati di poche "lire", per non parlare della parte normativa contrattuale. Come possiamo accontentarci, quando con le nostre potenzialità, la nostra diffusa e parcellizzata ubicazione sul territorio, il nostro peso politico ed elettorale, potremmo veramente decidere forse le sorti di un governo, nazionale o regionale. Se non le sorti, almeno gli indirizzi sanitari, che penso siano di nostra decisione, considerando che a contatto con il paziente c'è sempre il Medico di Medicina Generale! Non ricordo da quanti anni sono iscritto alla FIMMG. Sicuramente tanti, forse molti! Alla luce di quanto scritto, per paura di aver sbagliato tutto, di non aver capito bene, o pensando fosse cambiato qualcosa, ho cercato su un vocabolario la definizione di sindacato: "associazione di lavoratori, dipendenti o autonomi, costituita per tutelare gli interessi economici e professionali della categoria"! Mi piace concludere con la frase suddetta, chiedendo a Voi colleghi se Vi ritrovate in questa definizione. Io ho molte difficoltà e dubbi! Mi è gradito ringraziare te Rosalbino e tutti i colleghi per l'attenzione avuta nel leggere questa mia e-mail, che ha solo e soltanto lo scopo di spronare, stimolare, provocare i nostri cari amici e colleghi rappresentanti sindacali, ai quali ho dato spontaneamente e totalmente convinto il mio voto, e che nel caso rimarrò nel sindacato, sarò pronto a ridarglielo!

Con affetto e cordialità. Ad Maiora.

Mario Rausa

P.S. Alla stragrande maggioranza di Voi colleghi non mi conosce, e si stesse chiedendo chi fossi, dico che abito e lavoro a Rende.  

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