“L’originale e fantasiosa iniziativa adottata, in esclusiva, forse unica su tutto il territorio nazionale, dall’ASP di Catanzaro, che impegnerebbe il medico di medicina generale a riportare sul modulo della ricetta del SSN i sub codici delle esenzioni per patologia, ha causato e sta continuando a creare non pochi disagi ai cittadini e agli operatori sanitari”. Lo afferma il dott. Gennaro De Nardo, segretario generale della Fimmg di Catanzaro.
“Particolari criticità si sono riscontrate negli ultimi tempi nella zona del lametino e del soveratese, aree del territorio in cui le strutture erogatrici sono a prevalente gestione aziendale. “I pazienti sono spesso costretti a ritornare negli studi dei medici di medicina generale per la mancata prenotazione delle prestazioni, in quanto – aggiunge De Nardo – le richieste sarebbero mancanti dell’indicazione del sub codice in ricetta. A tal proposito occorre ricordare che il disciplinare tecnico della nuova ricetta del SSN, già varato con la legge 326/2003, impone al medico prescrittore, in presenza di un’esenzione per patologia, di inserire solo ed esclusivamente le prime tre cifre del codice identificativo. I sub codici rappresentano una variante al codice principale che prevede la concessione di alcuni esami in aggiunta a quelli previsti come standard per la patologia principale o di base. Nessuna norma a carattere nazionale o regionale ne prevede l’inserimento, cosa, addirittura, tecnicamente impossibile se non attraverso una illecita contraffazione della ricetta. Sarebbe quindi opportuno, dal momento che l’atto prescrittivo resta solo ad esclusiva responsabilità del medico prescrittore, superare questo ostacolo. La problematica, infatti, è divenuta ancora più rilevante con l’avvio della dematerializzazione delle prestazioni di specialistica. Infatti, i contenuti della ricetta dematerializzata, compresi i codici di esenzione per patologia, non sono modificabili, né prevedono l’inserimento di alcun sub codice in quanto esistenti su piattaforma nazionale. Né tantomeno è possibile rinunciare ai requisiti economici, di tracciabilità e trasparenza offerti dalla dematerializzazione della ricetta”. De Nardo puntualizza: “L’uso dei sub codici, inoltre, sembrerebbe imposto dall’azienda agli operatori delle strutture addette alle prenotazioni. Addirittura le impostazioni dei gestionali dedicati alla prenotazione impedirebbero agli operatori di accettare la richiesta priva dei sub codici”.
“Sarebbe opportuno, in virtù di una fattiva collaborazione che deve animare medici, sindacati e direzione aziendale, rimuovere questi ostacoli, frutto di fantasiose interpretazioni delle norme vigenti e che rendono sempre più complesso il già difficile accesso alle cure da parte dei cittadini. L’obbiettivo principale – conclude il segretario generale della Fimmg Catanzaro – è quello di fornire un servizio snello e soprattutto efficiente”.