Via L. Settembrini - 88100 Catanzaro (CZ) Cell. 338 6978409 |
COMUNICATO STAMPA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE |
CONTINUITA’ ASSISTENZIALE COMUNICATO STAMPA Catanzaro,li 10.06.2009 Con il voto favorevole dei soli rappresentanti aziendali, il COMITATO AZIENDALE DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE, ha espresso, nei giorni scorsi, parere favorevole al piano di “ rideterminazione del rapporto ottimale di continuità assistenziale” predisposto dalla ASP di Catanzaro. Una ferma opposizione alla decisione è stata espressa dalle sigle sindacali mediche (oltre la FIMMG C.A. , lo SNAMI e la F.P. CGIL). Si tratta del primo atto per giungere al drastico ridimensionamento delle postazioni di Continuità Assistenziale (ex Guardie Mediche) nella nostra ASP, che dalle attuali 60 verrebbero a ridursi a 27 (con la chiusura, quindi, di oltre il 50% delle sedi). Tutto nasce dalla errata interpretazione dell’articolo 64 dell’Accordo Collettivo Nazionale del 2005 che fissa il rapporto di 1 Medico ogni 3500 residenti in relazione non ad ognuno dei Medici in servizio presso la medesima postazione di Continuità Assistenziale (come vuol fare intendere l’Azienda nel suo Piano), bensì alla postazione nella sua unicità (quindi, 3500 residenti per i quattro Medici della postazione). Operando diversamente si verrebbe, infatti, a determinare un rapporto ottimale abnorme di 1 Medico ogni 14.000 residenti, in aperto contrasto con le finalità delle postazioni che devono garantire la CAPILLARITA’ del servizio ai cittadini. Ciò è particolarmente vero in una realtà come quella Calabrese, costituita da una miriade di Comuni al di sotto dei cinquemila abitanti, distribuiti in un territorio per lo più frastagliato e montuoso, collegato da una rete viaria insufficiente. Come ho avuto modo di sottolineare in sede di discussione nel Comitato Aziendale, il provvedimento di chiusura è punitivo per le popolazioni e non raggiunge l’obiettivo di scalfire il deficit della Sanità Calabrese, incidendo la Continuità Assistenziale per lo zero virgola sul bilancio del settore. L’unico effetto apprezzabile sarà un ulteriore indebolimento della già fragile Sanità territoriale, con il conseguente aumento delle prestazioni improprie negli Ospedali (i cosiddetti “codici bianchi” che nella stragrande maggioranza dei casi vengono oggi affrontati e risolti dai Medici di Continuità Assistenziale). Tutto questo in contrasto con la volontà di Governo, Regioni, Sindacati, che puntano a rendere centrale la Medicina del Territorio attraverso modalità organizzative in grado di garantire l’assistenza 24 ore su 24 ai cittadini. Senza contare che se la proposta aziendale dovesse passare, un centinaio di Medici, con lunga anzianità di servizio, sarebbero da un giorno all’altro rispediti a casa senza lavoro. Credo che a nessuno possa sfuggire la gravità di tutto ciò. Chiedo, pertanto, responsabilmente, all’Azienda di ritirare il Piano ed aprire un vero confronto con le organizzazioni sindacali mediche per la riqualificazione del settore della Continuità Assistenziale nella nostra ASP. Nel contempo invito i Sindaci a fare la loro parte per bloccare il provvedimento di chiusura di ben trentatrè postazioni sulle sessanta esistenti, in considerazione del drammatico impatto sociale che tale decisione, se portata fino in fondo, inevitabilmente comporterà. IL SEGRETARIO PROVINCIALE FIMMG.C. A. Dott. Antonio Montuoro |