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ESPOSTO DENUNCIA CON QUERELA DELLA FIMMG CALABRIA |
Contro le accuse mosse da rifondazione comunista di Catanzaro alla categoria medica |
ESPOSTO DENUNCIA CON QUERELA
Ill.mo sig. Procuratore della Repubblica Presso il Tribunale di Catanzaro
Io sottoscritto Dott. Bruno Cristiano, residente a Brancaleone, Medico di Medicina Generale, nella qualità di Segretario Regionale della FEDERAZIONE ITALIANA MEDICI DI MEDICINA GENERALE – F.I.M.M.G. - espongo alla S.V. Ill.ma quanto di seguito. Sabato 01 Agosto 2009, sul “Quotidiano”, giornale locale regionale, a pag. 11 veniva pubblicato l’articolo redatto da Antonio Ciampa, con il seguente titolo: “ Rc contro la Sanità pubblica”, a seguito del sit-in del Consigliere Provinciale Pino Commodaro, appartenente al Partito di Rifondazione Comunista della provincia di Catanzaro, organizzato per protestare contro la gestione della sanità pubblica calabrese. L’articolo, nella sua ampiezza, mette in risalto le disfunzioni della sanità e riporta le dichiarazioni del medesimo consigliere provinciale. Inoltre in una parte del testo l’articolista riportava anche le dichiarazioni rese da Domenico Serrao, Dirigente Provinciale del Partito che risiede nel Comune di Borgia (Cz.). Tra l’altro, l’articolista, dissertando sui medici ospedalieri e quelli di medicina generale operanti sul territorio calabrese riporta le seguenti frasi attribuite al medesimo sig. Serrao “i medici di medicina generale calabrese utilizzano il loro potere ad uso e consumo personale con l’utilizzo incoerente dei bollettari farmaceutici, veri e propri carnet di assegni utilizzati dai medici ma pagati dall’intera collettività. “ ed ancora “ quanti viaggi e quanti regali alle mogli dei sigg.ri medici – si chiede ancora Serrao – sono regolarmente pagati dalle case farmaceutiche e perché? ” . Ebbene, le dichiarazioni rese dal rappresentante di R.C., sono delle vere e proprie affermazioni denigratorie, del tutto pregiudizievoli e dannose per l’intera categoria volte esclusivamente a creare falsi allarmismi ed incertezza in capo all’utenza. Infatti così come rilasciate e virgolettate le frasi sono offensive e diffamatorie atteso che le medesime sono disancorate da qualsivoglia elemento e/o fatto certo che possa in qualche modo giustificarle. Peraltro con esse non solo si offende una categoria tutta, sia ospedaliera che di medicina generale, ma dettata dal chiaro intento di descrivere la categoria medica come quotidianamente dedita all’illecito. Quanto poi alle frasi circa i “viaggi e regali” alle mogli dei medici preme precisare che il responsabile del partito politico, forse nel maldestro intento di denunciare “presunti” rapporti tra i medici e le case farmaceutiche, di fatto in assenza di dati certi e verificabili, ottiene solamente di buttare fango sull’intera categoria ipotizzando interessi privati nello svolgimento di un pubblico servizio. Peraltro dalla lettura del testo si desume, che i medici siano al servizio delle case farmaceutiche a fronte di tangibili vantaggi. Parimenti offensiva e denigratoria si appalesa la qualificazione dei “bollettari farmaceutici” quali veri e propri “carnet di assegni”. E’ chiaro e preciso l’intento, anche in questo caso, in assenza di un dato certo ed inconfutabile su cui poggiare le medesime dichiarazioni, di offendere l’onore e il decoro della categoria medica calabrese, rappresentata dal sottoscritto nella sua qualità di Segretario Regionale. Le dichiarazioni dunque in assenza di fatti specifici e comprovati sono da censurare decisamente attesa la loro natura prettamente denigratoria ed offensiva con il solo scopo di creare discredito alla reputazione della categoria medica. Le offese si appalesano sì gravi da non poter essere ignorate atteso il grave nocumento per la categoria tutta e con notevole pregiudizio anche per la collettività in quanto viene gravemente incrinata la fiducia che caratterizza il rapporto medico- paziente. La condotta, quindi, diffamatoria è più che evidente nelle frasi pubblicate nell’articolo de quo così come attribuite e si estrinsecano in accuse ben precise senza alcun supporto fattuale e concreto. Per tali motivi formulo espressa DENUNCIA - QUERELA
nei confronti di Serrao Domencio, quale Dirigente del Partito di Rifondazione Comunista della provincia di Catanzaro per il reato di diffamazione per mezzo stampa e per ogni altro reato che la S.V. riterrà riscontrare nel corso delle indagini che verranno esperite. Nel chiedere di essere informato ai sensi e per gli effetti degli art. 406 e 408 c.p.p., di richiesta di archiviazione o di eventuale richiesta di proroga delle indagini preliminari, e nel riservare espressamente la costituzione di parte civile nell’instaurando procedimento, significo di rimanere a Vs. disposizione per ogni chiarimento che dovesse rendersi necessario. In ogni caso mi oppongo sin d’ora all’emissione del decreto penale di condanna. Allego: copia dell’articolo Brancaleone, 06/08/2009 Il Segretario Regionale FIMMG Dr. Bruno Cristiano La presente viene presentata presso la Caserma dei Carabinieri di Brancaleone |