Carissimi,
oggi, poco prima delle 13,
ho firmato per la FIMMG il
primo biennio (2006-2007)
dell’ACN 2006-2009.
La prima
pietra di un epocale
ri-fondazione della medicina
generale è stata posta.
Siamo riusciti a farlo
garantendo ai medici
l’esistente, fino a quando
non verranno messe in campo
le risorse necessarie. Di
più, l’esistente potrà
ancora essere implementato.
La categoria, a
dimostrazione della sua
volontà di cambiamento, ha
assunto impegni importanti,
ma tutti condizionati, nella
realizzazione effettiva,
dalla disponibilità delle
regioni ad investire
sull’assistenza
territoriale.
Nei
prossimi mesi non cambierà
nulla nella quotidianità
della nostra professione, ma
abbiamo impegnato per
scritto la parte pubblica:
- alla
ripresa immediata delle
trattative per il
secondo biennio;
- alla
revisione della
struttura del compenso;
- alla
definizione di standard
nazionali in ordine al
sistema informatico;
- al
perfezionamento dei
meccanismi di
contrattazione
regionale.
Fra
qualche ora pubblicheremo
sul sito il testo definitivo
dell’ACN (con le novità
evidenziate in rosso), ma
intanto sintetizzo di
seguito alcuni dei
principali risultati
raggiunti:
-
abbiamo aumentato la
nostra massa salariale
del 4,85%, destinando
1,5% ad un aumento dei
contributi previdenziali
per valorizzare le
nostre future pensioni e
lo 0,36% per avviare un
nuovo fronte di tutela
assistenziale relativa
alle invalidità
permanenti parziali e al
caso di morte, fronte
sul quale eravamo
completamente scoperti;
il resto lo abbiamo
caricato tutto sulle
voci di onorario della
quota A del compenso,
aumentando in modo
proporzionalmente
maggiore le quote per
gli over 75 e per gli
assistiti fino a sei
anni;
-
l’abolizione dei primi 3
commi dell’art. 10 e
della correlata norma
finale 13;
-
abbiamo portato da tre a
cinque anni il tempo per
raggiungere le 300
scelte ed evitare la
perdita della
convenzione e il termine
dei 5 anni per i medici
ancora in convenzione
decorre dall’entrata in
vigore del ACN;
- la
presa d’atto del
passaggio della medicina
penitenziaria dal
Ministero di Grazia e
Giustizia alle regioni e
la sua competenza
nell’area della medicina
generale.
Riguardo
ai problemi sorti dall’esame
del testo che la SISAC aveva
proposto per inserire il
testo del preaccordo
nell’ACN siamo riusciti a:
-
garantire una
formulazione che non
interrompa
l’utilizzazione del
fondo per fare nuove
forme associative,
acquisire personale di
studio e infermieri, ne
il suo ulteriore
ampliamento a livello di
accordi regionali;
-
esplicitare che le
prestazioni
informatiche, diverse
dal flusso informativo e
dalla ricetta on line,
continuino ad essere
oggetto di accordo
regionale;
-
conservare l’art. 26 e
l’art. 54 e reintrodurre
l’obbligo di adesione
alle sperimentazioni
delle equipe;
-
recuperare la vecchia
definizione della scheda
sanitaria informatizzata
evitando ogni
riferimento alle leggi
vigenti;
-
eliminare al comma 4
della lettera B
dell’art. 59
l’espressione “nonché
fatto salvo quanto
previsto dall’art. 59
ter”;
-
certificare con una
dichiarazione congiunta
che i commi 1 e 2
dell’art. 59 bis sono
subordinati alla piena
operatività dei sistemi
regionali previsti al
comma 3 e alle
condizioni stabilite dal
comma 4;
-
certificare con una
dichiarazione congiunta
che, per una serie di
criteri, l’assistenza
primaria con personale
di studio non gode di
autonomia organizzativa
(per IRAP);
-
modificare la norma
finale 19 eliminando
l’espressione “ne
intrattenere rapporti
contrattuali a nessun
titolo con le aziende
sanitarie”; la norma
recita: “Qualora gli
accordi regionali di cui
all’art. 26 ter
prevedano da parte dei
medici coinvolti nelle
Unità Complesse di Cure
Primarie l’utilizzo di
società di servizio,
anche cooperative,
queste, così come
stabilito dalla lettera
b, comma 3 dell’art. 54,
non possono in ogni caso
fornire prestazioni
sanitarie e assicurano
esclusivamente beni e
servizi ai medici.” (Su
questo argomento, oltre
alle resistenze della
SISAC abbiamo dovuto
affrontare anche
l’atteggiamento ostativo
dello SNAMI).
Infine
abbiamo formulato alcune
dichiarazioni a verbale
relative al personale di
studio, alla impossibilità
del medico di trasmettere
dati per i quali il paziente
abbia esplicitamente negato
l’autorizzazione,
all’impegno della FIMMG ad
intervenire presso i
ministeri competenti per far
adottare un traduttore
dell’ICD9CM, più rispettoso
della privacy e utilizzabile
nell’ambito dell’assistenza
primaria.
Ritengo
che l’accordo raggiunto sia
soddisfacente nei contenuti,
nelle garanzie e soprattutto
nelle prospettive. Siamo già
proiettati sul secondo
biennio, che la parte
pubblica dovrà iniziare al
più presto.
Nei
prossimi giorni altre
valutazioni e
approfondimenti.
A presto
Giacomo Milillo
27/05/09