NESSUNO TOCCHI L’ENPAM
Cari colleghi,
la gravità
degli attacchi rivolti alla nostra Cassa previdenziale da alcuni
Presidenti di Ordine, ma soprattutto da una Società di
consulenza finanziaria, che in questi giorni stanno alimentando
la stampa, richiedono spiegazioni più dettagliate di quelle che
possono essere fornite nei comunicati stampa.
L’ENPAM
ha già dato mandato ai suoi legali di contestare sul piano
civile e penale tali azioni inconsulte.
Sul piano
delle accuse e delle insinuazioni saranno ormai le diverse
magistrature coinvolte (contabile, civile, penale) ad avere
l’ultima parola, ma sono certo che la strumentalità delle
denunce emergerà senza ombra di dubbio.
Io appartengo a quel
gruppo di nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione
dell’Enpam, comunque indenni da responsabilità riscontrabili per
i “presunti fatti” denunciati nell’esposto alla magistratura, ma
ritengo che neppure i precedenti consigli possano essere
accusati su quella base. Penso pertanto doveroso fare il punto
su quanto segue.
L’ingente patrimonio
dell’ENPAM (circa 11 miliardi di euro) gode di buona salute.
A tutt’oggi non ci sono perdite consolidate. I rischi di perdita
non sono dovuti a clamorosi errori di gestione, ma agli effetti
della crisi finanziaria del 2008 che ha sconquassato i mercati
finanziari. L’Enpam ne sta uscendo con danni molto limitati, là
dove altri Enti previdenziali, nonché banche e istituzioni hanno
subito ripercussioni quantificabili tra il 20% ed il 50% del
loro portafoglio.
La denunciata perdita di un miliardo è il
risultato di ragionamenti artatamente distorti. Al momento
attuale subiamo solo il rischio di una “perdita potenziale” che
potrà essere accertata solo nei prossimi anni, stimata dall’Ente
stesso nel suo bilancio intorno a 296 milioni di euro al 31
dicembre 2010. Tale rischio di perdita è comunque in continua
riduzione e potrebbe ridimensionarsi fino quasi a sparire alla
scadenza del 2016. Si tratta di perdite potenziali relative a
investimenti ammontanti a circa 900 milioni di euro effettuati
dal 2001 al 2007.
Per ridurre o azzerare le potenziali
perdite non c’è nulla da fare più di quello che l’Ente sta già
facendo.
Il Consiglio di Amministrazione dell’ENPAM è tutto
solidalmente impegnato, con la sola eccezione di un suo
componente, a riorganizzare la “Governance” dell’Ente, non solo
modificando lo Statuto, ma anche riorganizzando le procedure che
determinano le decisioni di gestione finanziaria, per adeguarla
alle migliori pratiche internazionali, tenendo conto della
mission previdenziale e non finanziaria dell’Ente.
A questo
proposito abbiamo chiesto ed ottenuto anche la consulenza del
Prof. Mario Monti, che è stata molto apprezzata, nel merito, da
tutto il Consiglio di amministrazione.
Le spese di gestione
dell’ENPAM, oltre ad essere nei limiti stabiliti dalla legge,
nel confronto con altri Enti e in relazione al numero degli
iscritti sono da classificare fra le più basse.
I bilanci dell’ENPAM sono
corretti e redatti con perizia secondo le norme di legge.
In tutti i bilanci degli anni passati sono stati sempre
esplicitati con chiarezza i rischi di perdita.
In essi il
patrimonio è espresso legittimamente al valore nominale e non a
quello di mercato. Per cercare di essere chiaro senza entrare in
tecnicismi, per esempio, il valore del patrimonio immobiliare
espresso a valore di mercato potrebbe essere raddoppiato o quasi
triplicato.
Le pensioni dell’ENPAM
non sono a rischio e restano in assoluto fra quelle che
garantiscono il miglior rendimento rispetto ai contributi
versati.
Le difficoltà reali dell’ENPAM dipendono
esclusivamente dai seguenti fattori:
- imposizione improvvisa dell’obbligo di equilibrio del
bilancio tecnico a 30 anni (prima era di 15 anni e noi ne
abbiamo di più) con la finanziaria 2007;
- criteri indicati dai Ministeri competenti per il calcolo
dell’equilibrio trentennale (raddoppiato) del bilancio
tecnico che non tengono conto del valore di tutto il
patrimonio reale accumulato dall’ENPAM;
- allungamento dell’attesa di vita.
Questi problemi sono conosciuti
da anni e la necessità di trovare la loro soluzione è stata
parte sostanziale del programma stilato da Alberto Oliveti, Vice
Presidente Vicario dell’Ente, approvato dalla maggior parte
degli elettori, se non dalla totalità.
Per rimediare a questi
problemi (e non altri, come qualcuno insinua) l’ENPAM, entro la
fine dell’anno, dovrà modificare i regolamenti in modo da
adempiere ai nuovi obblighi di legge. Le soluzioni individuate
avranno modo di essere condivise dalla categoria attraverso gli
Ordini e i rispettivi organismi di rappresentanza.
Comunque,
tutti i medici devono sapere che per quanto in futuro potrà
essere necessario fare “sacrifici” le pensioni dell’ENPAM,
fondate sulla valorizzazione del contributo all’incasso, sul
modello di calcolo della pensione “retributivo-reddituale”, ha
determinato e determinerà, a parità di contribuzione, una
prestazione finale superiore a quelle degli enti pubblici.
Inoltre sia chiaro a tutti che conserveranno sempre il gradiente
di qualità e quantità che le ha fino ad ora caratterizzate.
Il rendimento dei versamenti fino ad ora effettuati sarà
rispettato, compresi riscatti e riallineamenti, mentre potrà
diminuire quello dei versamenti successivi al 2011.
Al momento non esiste
alcun rischio di commissariamento.
Il Ministero del
Lavoro ha smentito questa notizia attraverso il componente che
lo rappresenta nel Consiglio di Amministrazione
dell’ENPAM. CdA in cui sono presenti anche un componente
delegato dal Ministero dell’Economia e un Componente delegato
dal Ministero della Salute. I Ministeri del Lavoro e
dell’Economia sono presenti anche nella composizione del
Collegio dei Revisori dei Conti.
Un’ipotesi di
commissariamento potrebbe essere presa in considerazione dai
Ministeri solo se entro la fine dell’anno non modificassimo i
regolamenti in modo da rispettare il vincolo del bilancio
tecnico a 30 anni.
Per scongiurare questa evenienza
è necessaria la compattezza della Categoria e l’impegno
dell’Ente, di tutti i Sindacati e degli Ordini per ottenere dal
Governo il riconoscimento di tempi e regole più coerenti con la
condizione professionale della nostra Categoria.
Nel recente
incontro dell’ENPAM con tutti i Sindacati del mondo medico mi è
parso di cogliere le migliori intenzioni da parte di tutti. Sono
fiducioso che la maggior parte dei Presidenti di Ordine nel
Consiglio Nazionale dell’ENPAM che si terrà il 25 giugno, saprà
riconfermare la stessa fiducia che li ha portati ad eleggere a
grande maggioranza l’attuale CdA dell’Ente.
L’ultimo
Consiglio Nazionale della FIMMG ha riconfermato all’unanimità,
particolare rilevante in questo periodo, piena fiducia nell’Ente
e nel suo Consiglio di amministrazione.
La FIMMG userà tutta
la forza che tale mozione gli ha dato a nome di tutti gli
iscritti per difendere le nostre pensioni da qualsiasi attacco.
A presto
Giacomo Milillo