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NESSUNO TOCCHI L’ENPAM
Giacomo Milillo

NESSUNO TOCCHI L’ENPAM

Cari colleghi,
la gravità degli attacchi rivolti alla nostra Cassa previdenziale da alcuni Presidenti di Ordine, ma soprattutto da una Società di consulenza finanziaria, che in questi giorni stanno alimentando la stampa, richiedono spiegazioni più dettagliate di quelle che possono essere fornite nei comunicati stampa.
L’ENPAM ha già dato mandato ai suoi legali di contestare sul piano civile e penale tali azioni inconsulte.
Sul piano delle accuse e delle insinuazioni saranno ormai le diverse  magistrature coinvolte (contabile, civile, penale) ad avere l’ultima parola, ma sono certo che la strumentalità delle denunce emergerà senza ombra di dubbio.
Io appartengo a quel gruppo di nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione dell’Enpam, comunque indenni da responsabilità riscontrabili per i “presunti fatti” denunciati nell’esposto alla magistratura, ma ritengo che neppure i precedenti consigli possano essere accusati su quella base. Penso pertanto doveroso fare il punto su quanto segue.

L’ingente patrimonio dell’ENPAM (circa 11 miliardi di euro) gode di buona salute.
A tutt’oggi non ci sono perdite consolidate. I rischi di perdita non sono dovuti a clamorosi errori di gestione, ma agli effetti della crisi finanziaria del 2008 che ha sconquassato i mercati finanziari. L’Enpam ne sta uscendo con danni molto limitati, là dove altri Enti previdenziali, nonché banche e istituzioni hanno subito ripercussioni quantificabili tra il 20% ed il 50% del loro portafoglio.
La denunciata perdita di un miliardo è il risultato di ragionamenti artatamente distorti. Al momento attuale subiamo solo il rischio di una “perdita potenziale” che potrà essere accertata solo nei prossimi anni, stimata dall’Ente stesso nel suo bilancio intorno a 296 milioni di euro al 31 dicembre 2010. Tale rischio di perdita è comunque in continua riduzione e potrebbe ridimensionarsi fino quasi a sparire alla scadenza del 2016. Si tratta di perdite potenziali relative a investimenti ammontanti a circa 900 milioni di euro effettuati dal 2001 al 2007.
Per ridurre o azzerare le potenziali perdite non c’è nulla da fare più di quello che l’Ente sta già facendo.
Il Consiglio di Amministrazione dell’ENPAM è tutto solidalmente impegnato, con la sola eccezione di un suo componente, a riorganizzare la “Governance” dell’Ente, non solo modificando lo Statuto, ma anche riorganizzando le procedure che determinano le decisioni di gestione finanziaria, per adeguarla alle migliori pratiche internazionali, tenendo conto della mission previdenziale e non finanziaria dell’Ente.
A questo proposito abbiamo chiesto ed ottenuto anche la consulenza del Prof. Mario Monti, che è stata molto apprezzata, nel merito, da tutto il Consiglio di amministrazione.

Le spese di gestione dell’ENPAM, oltre ad essere nei limiti stabiliti dalla legge, nel confronto con altri Enti e in relazione al numero degli iscritti sono da classificare fra le più basse.

I bilanci dell’ENPAM sono corretti e redatti con perizia secondo le norme di legge.
In tutti i bilanci degli anni passati sono stati sempre esplicitati con chiarezza i rischi di perdita.
In essi il patrimonio è espresso legittimamente al valore nominale e non a quello di mercato. Per cercare di essere chiaro senza entrare in tecnicismi, per esempio, il valore del patrimonio immobiliare espresso a valore di mercato potrebbe essere raddoppiato o quasi triplicato.

Le pensioni dell’ENPAM non sono a rischio e restano in assoluto fra quelle che garantiscono il miglior rendimento rispetto ai contributi versati.
Le difficoltà reali dell’ENPAM dipendono esclusivamente dai seguenti fattori:

  1. imposizione improvvisa dell’obbligo di equilibrio del bilancio tecnico a 30 anni (prima era di 15 anni e noi ne abbiamo di più)  con la finanziaria 2007;
  2. criteri indicati dai Ministeri competenti per il calcolo dell’equilibrio trentennale (raddoppiato) del bilancio tecnico che non tengono conto del valore di tutto il patrimonio reale accumulato dall’ENPAM;
  3. allungamento dell’attesa di vita.

Questi problemi sono conosciuti da anni e la necessità di trovare la loro soluzione è stata parte sostanziale del programma stilato da Alberto Oliveti, Vice Presidente Vicario dell’Ente, approvato dalla maggior parte degli elettori, se non dalla totalità.
Per rimediare a questi problemi (e non altri, come qualcuno insinua) l’ENPAM, entro la fine dell’anno, dovrà modificare i regolamenti in modo da adempiere ai nuovi obblighi di legge. Le soluzioni individuate avranno modo di essere condivise dalla categoria attraverso gli Ordini e i rispettivi organismi di rappresentanza.
Comunque, tutti i medici devono sapere che per quanto in futuro potrà essere necessario fare “sacrifici” le pensioni dell’ENPAM, fondate sulla valorizzazione del contributo all’incasso, sul modello di calcolo della pensione “retributivo-reddituale”, ha determinato e determinerà, a parità di contribuzione, una prestazione finale superiore a quelle degli enti pubblici.
Inoltre sia chiaro a tutti che conserveranno sempre il gradiente di qualità e quantità che le ha fino ad ora caratterizzate.
Il rendimento dei versamenti fino ad ora effettuati sarà rispettato, compresi riscatti e riallineamenti, mentre potrà diminuire quello dei versamenti successivi al 2011.

Al momento non esiste alcun rischio di commissariamento.
Il Ministero del Lavoro ha smentito questa notizia attraverso il componente che lo rappresenta nel  Consiglio di Amministrazione dell’ENPAM. CdA in cui sono presenti anche un componente delegato dal Ministero dell’Economia e un Componente delegato dal Ministero della Salute. I Ministeri del Lavoro e dell’Economia sono presenti anche nella composizione del Collegio dei Revisori dei Conti.
Un’ipotesi di commissariamento potrebbe essere presa in considerazione dai Ministeri solo se entro la fine dell’anno non modificassimo i regolamenti in modo da rispettare il vincolo del bilancio tecnico a 30 anni.

Per scongiurare questa evenienza è necessaria la compattezza della Categoria e l’impegno dell’Ente, di tutti i Sindacati e degli Ordini per ottenere dal Governo il riconoscimento di tempi e regole più coerenti con la condizione professionale della nostra Categoria.
Nel recente incontro dell’ENPAM con tutti i Sindacati del mondo medico mi è parso di cogliere le migliori intenzioni da parte di tutti. Sono fiducioso che la maggior parte dei Presidenti di Ordine nel Consiglio Nazionale dell’ENPAM che si terrà il 25 giugno, saprà riconfermare la stessa fiducia che li ha portati ad eleggere a grande maggioranza l’attuale CdA dell’Ente.
L’ultimo Consiglio Nazionale della FIMMG ha riconfermato all’unanimità, particolare rilevante in questo periodo, piena fiducia nell’Ente e nel suo Consiglio di amministrazione.
La FIMMG userà tutta la forza che tale mozione gli ha dato a nome di tutti gli iscritti per difendere le nostre pensioni da qualsiasi attacco.

A presto
Giacomo Milillo

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