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Il sindacato dei medici di medicina generale interviene in merito ai decreti commissariali approvati tra marzo e aprile

SANITA' E SALUTE / Fimmg: “Sì al contenimento dei costi, ma più tutele per pazienti e medici"

Il sindacato dei medici di medicina generale interviene in merito ai decreti commissariali approvati tra marzo e aprile.

Venerdì 18 Maggio 2012 - 11:23

La Regione chiede ai medici di famiglia di favorire i farmaci “generici”, quelli con brevetto scaduto e dunque meno costosi per il Servizio sanitario. Il consiglio direttivo della Fimmg di Catanzaro vive l’aspetto economico della questione con serenità perché il processo di contenimento della spesa farmaceutica è in atto e gran parte di questi farmaci è ormai senza copertura brevettuale. Per quanto riguarda invece i risvolti deontologici, il consiglio direttivo del sindacato dei medici di famiglia auspica che queste strategie di risparmio - riferite soprattutto ai farmaci per le malattie cardiovascolari - non vengano rigidamente estese ai pazienti già sottoposti a determinati trattamenti. Imporre queste misure in automatico – si legge nella nota del sindacato - cioè sulla base di freddi valori percentuali di riferimento e senza considerare le terapie in corso, significherebbe non riconoscere l’autonomia che il medico deve esercitare secondo scienza e coscienza. Inoltre vorrebbe dire ignorare i possibili effetti indesiderati associati al cambio di terapia, con il risultato di esporre i camici bianchi a più alti rischi di natura medico-legale.

In parallelo, la Fimmg chiede la semplificazione del lavoro burocratico cui i medici di base verrebbero sottoposti per effetto dell’applicazione di questi atti, approvati tra marzo e aprile sotto forma di decreti firmati dal governatore Scopelliti nel ruolo di commissario per il piano di rientro dal disavanzo sanitario.

Si tratta di decreti che riguardano i sartani, categoria di farmaci utilizzati per il controllo dell’ipertensione arteriosa, ma anche le statine, impiegate per ridurre il livello di colesterolo nel sangue, e gli inibitori della pompa protonica, utili nei casi di ulcera peptica o di reflusso gastroesofageo. L’auspicio è che - in linea con il decreto 29 riferito ai sartani - venga fatta anche per le altre due categorie di farmaci una netta distinzione tra i pazienti mai trattati e quelli già sottoposti a terapia.

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