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La FIMMG dichiara lo stato di agitazione della categoria dei medici di medicina generale nei confronti del Governo
Giacomo Milillo

Il Segretario Generale Nazionale


Roma, 6 luglio 2011


GM/2011/546


Anticipata via fax e inviata con Raccomandata A/R


Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Silvio Berlusconi
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
On. Giulio Tremonti
Al Ministro della Salute
Prof. Ferruccio Fazio
Al Ministro dell’ Interno
On. Roberto Maroni
Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Sen. Maurizio Sacconi
Al Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione
On. Renato Brunetta
Al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
Dott. Vasco Errani
Ai Presidenti di Regione
Ai Presidenti delle Province Autonome di Trento e Bolzano
Al Presidente della Commissione di Garanzia per l’Attuazione della Legge sullo Sciopero nei Servizi Pubblici Essenziali
Comunicazione stato di agitazione e richiesta attuazione procedure di raffreddamento e conciliazione.

La FIMMG dichiara lo stato di agitazione della categoria dei medici di medicina generale nei confronti del Governo per rappresentare il grave disagio nei confronti dei provvedimenti annunciati nella manovra economica che sta per essere emanata.

In particolare, l’ulteriore rinvio di un anno rispetto alla previsione di adeguamenti economici, in analogia a quanto previsto per il pubblico impiego, appare particolarmente iniquo e penalizzante la categoria dei medici di medicina generale, in quanto liberi professionisti convenzionati.

Rispetto ai dipendenti pubblici, a cui i fattori di produzione dell’attività sono forniti direttamente dallo Stato, i medici di medicina generale devono sostenere in proprio tutte le spese relative all’attività convenzionata con i compensi riconosciuti dagli Accordi Collettivi.

A tutto ciò si deve ulteriormente aggiungere la mancata previsione della “vacanza contrattuale” riconosciuta ai dipendenti pubblici alla scadenza dei rispettivi Contratti.

Il blocco degli adeguamenti per quattro anni consecutivi esporrà dunque la categoria, oltre che al sacrificio richiesto alla collettività in questo periodo di difficoltà economiche, sacrificio a cui non intende sottrarsi, ad una penalizzazione ulteriore, legata al fisiologico aumento dei costi che sottrarranno ulteriori quote del compenso professionale.
In conseguenza di ciò la categoria sarà costretta a disinvestire in organizzazione e si verificherà una forte contrazione dei livelli di occupazione del personale ausiliario degli studi medici.

L’effetto sarà dirompente sui livelli assistenziali proprio in un periodo in cui la categoria è impegnata in un processo di innovazione tecnologica (e-Health) e di cambiamento strutturale che avrebbero potuto contribuire nel breve periodo ad una razionalizzazione dell’impiego delle risorse tale da offrire nuove e concrete prospettive di sostenibilità al SSN.

Per quanto esposto la FIMMG chiede l’attuazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione ai sensi dell’art. 2, comma 2, della legge 146/1990, come modificata dalla legge n. 83/2000.

La FIMMG si riserva di individuare e comunicare le date e le modalità di eventuali scioperi o di altre azioni di lotta sindacale dopo l’effettuazione delle richieste procedure di conciliazione o comunque trascorsi i termini previsti dalla legge per le stesse.

Distinti saluti

Giacomo Milillo

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